Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di piacevole, tutto ciò che ha di terribile, si può paragonare all’Etna e l’Etna non si può paragonare a nulla.
„L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto […] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita“
IL PARCO DELL’ETNA
Il Parco dell’Etna, il primo ad essere istituito tra i Parchi siciliani con il Decreto del Presidente della Regione del 17 marzo del 1987, con i suoi 59000 ettari ha il compito primario di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa e di promuovere lo sviluppo ecocompatibile delle popolazioni e delle comunità locali.
I NUMERI DELL’ETNA
mt - Altezza Etna
Km2 - Territorio Etna
Ettari di Parco
ETNA: MITI E LEGGENDE
Le eruzioni regolari della montagna, a volte drammatiche, l’hanno resa un soggetto di grande interesse per la mitologia greca e romana e le credenze popolari che hanno cercato di spiegare il comportamento del vulcano tramite i vari dei e giganti delle leggende romane e greche.
IL GIGANTE SEPOLTO
Secondo la mitologia greca, era un gigante e uno dei fratelli di Zeus. Invidioso del potere del fratello, decise di sconfiggere il re degli dei, costruendo la montagna più alta per raggiungere l’Olimpo e prendere il posto del fratello. Il potente Zeus, tuttavia, non tollerò l’atto di ribellione, e come punizione scagliò un fulmine contro la costruzione di Encelado, causando la sua distruzione e la sepoltura del gigante sotto la sua stessa costruzione; in conseguenza, i detriti seppellirono il gigante. Encedalo rimase imprigionato, incapace di muoversi sotto il peso delle rocce e delle pietre. Solo il suo violento respiro incandescente uscì dal cumulo, sotto forma di ciò che chiamiamo lava. Fino ad oggi, secondo la leggenda, Encedalo vive sotto il vulcano; i suoi improvvisi scatti e impeti di rabbia corrisponderebbero alle eruzioni e ai terremoti dell’Et
LA LEGGENDA DI POLIFEMO
Probabilmente, una delle più famose tra le leggende dell’Etna. Ulisse, come ci viene narrato da Omero, fu l’Eroe della guerra di Troia, secondo l’Odissea, una delle tappe di Ulisse fu anche in Sicilia, e precisamente, ai piedi del monte Etna. Lì, Ulisse incontrò Polifemo ed entrò nella sua grotta. Il Ciclope, sentitosi derubato, cominciò a decimare gli uomini di Ulisse e promise di uccidere anche lui (il quale gli disse che il suo nome era “Nessuno”), ma per ultimo. L’astuto Ulisse, tuttavia, fece ubriacare il ciclope e durante la notte lo accecò con un bastone di legno. Irato e accecato, Polifemo uscì dalla grotta gridando che “Nessuno” lo aveva accecato. Furiosamente, cominciò a scagliare rocce vulcaniche giganti verso il mare. Queste rocce giganti oggi caratterizzano la costa di Acitrezza, un villaggio di pescatori vicino Catania.
IL FABBRO DEGLI DEI
In particolare, secondo le leggende dell’Etna, questa divenne la residenza di Vulcano (Efesto per i Greci). Egli era il fabbro degli dei e aveva la sua fornace direttamente nel monte Etna; qui lavorava il ferro per costruire le armi per i suoi fratelli dei.
IL CASTAGNO DEI 100 CAVALLI
Il più grande e antico albero di castagno si trova a Sant’Alfio, un paesino etneo ai piedi del vulcano. Si narra che un tempo la regina Giovanna d’Aragona e la sua armata, composta da un centinaio di cavalieri, fossero in viaggio nella zona; durante una violenta tempesta, l’intera compagnia trovò riparo nell’enorme spazio coperto dai rami dell’albero. Il Castagnu di Centu Cavaddi è stato incluso inoltre nel Guinness Dei Primati come “ L’albero dalle dimensioni più grandi”; il diametro infatti è risultato essere quasi di 58 metri!
RE ARTU' SULL'ETNA
Re Artù risiederebbe, secondo la leggenda, in un castello sull’Etna, il cui celato ingresso sarebbe una delle tante e misteriose grotte che la costellano. Secondo una leggenda inglese l’anima della regina Elisabetta I d’Inghilterra risiederebbe nell’Etna, a causa di un patto che lei avrebbe fatto col diavolo in cambio del suo aiuto per governare il regno.
LA LEGGENDA DEI FRATELLI PII
Di tutt’altro genere è la storia dei Fratelli Pii. Erano due contadini di nome Anapia e Anfinomo. Mentre lavoravano insieme agli anziani genitori, nei campi ai piedi del maestoso monte Etna, furono sorpresi da una violenta eruzione. Iniziarono a correre per fuggire, ma si resero conto che i genitori non riuscivano a tenere il loro passo. Fu così che li presero sulle spalle, rallentando la loro corsa, con la lava che stava quasi per raggiungerli. Proprio quando tutto sembrava perduto, avvenne un miracolo. La lava si separò in due lingue di fuoco, lasciano incolumi figli e genitori. Da quel momento diventarono i Fratelli Pii, simbolo di pietas e amore per la famiglia.